giovedì 26 novembre 2009

Il concetto di frontiera è largo, difficile a illustrare è ancora di piu a capire.
Dietro le frontiere ci sono migliaie di vite che si svolgono tra le frontiere, sto parlando di clandestini, immigrati, personne che non hanno piu identita costretti a vivere clandestinamente.
Ho scelto di fare un brevo racconto della vita di una di questi dimenticati.

Lui era un uomo tra tanti come lui, immigrato magrebino che si guadagnava la vita con piccoli lavori. Quest'estate coglieva ciliegie con me, pero non mi ero mai immaginato prima di conoscerlo meglio che abbia una vita cosi particolare.
Nattivo di Oran in Algeria faceva l'instruttore di tiro alla kalashnikov nell'esercito. Parlava poco del suo passato ma col tempo mi confessa che era stato in carcere. Due anni come i chili di droga che aveva tentato di fare passare alla frontiera tra la Tunisia e l'Algeria. Dopo questi due anni una volta fuori non trovava piu il suo posto nel suo paese. Direzione Rotterdam imbargo su un cargo ''Rotterdam 1987'' come gli piaceva dire. Dopo tre anni trascorsi in Ollanda decidé di tornare nel suo paese. Pero il ritorno non è stato felice, la guerra inizio poco tempo dopo. Scapando alla violenza e forse al suo passato si ritrova velocemente a Pariggi. Nella capitale fa nuove conoscenze, non tutte frequentabile ma essenciale per lui. Di fatti dopo gli attentati di Saint-Michel nel 1995 le condizioni per ottenere la citadinanza o anche un permesso di lavoro sono diventate rigorosissime per gli algerini. Per anni ha dunque vissuto con documenti falsi.
Nei suoi ultimi anni in Francia viveva tra Beziers e il mio paese dove suo sorella aveva fatto un matrimogno bianco. Pero il lavoro non lo trovava sempre, la popolazione lo sospetava e per complicara la sua situazione aveva comminciato a bevere. La polizia essendo alertata non viveva piu tranquillo, era l'ora per lui di tornare in Algeria. L'ha fatto due anni, chissa che paese avra trovato dopo averlo lasciato 15 anni fa...
Quando ho scelto di raccontare questa storia personnale non ho cercato che queste personna clandestina sia giudicata. Ha la vita che ha avuto con problemi e avventure che fanno della vita quello che è. Pero vuolevo solo mostrare che i clandestini non scelgono tutto quello che accade loro, devono accomodarsi è anche se un paese (come la Francia a Calais) cerca a cacciarli queste personne che alcuni considerano como parasiti esisteranno sempre sono gente come noi sul fondo, in fine manca loro solo un documento, un' accetazione....

ISAIA Ivano

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