giovedì 19 novembre 2009

Auspici e Predizioni

Ho scelto di parlare dei segni nel senso di auspici e di predizioni.

Dall'antichità, gli uomini hanno cercato di trasformare fenomeni naturali in intervento divino che mostrava la decisione che occorreva prendere o la via che occorreva seguire. Ad esempio, i greci ed i Romani credevano che la direzione presa da uccelli, liberati da un sacerdote, indicata un presagio felice per la destra ed un miserabile per la sinistra.
Il segno è qui legato alla superstizione.

Si può prendere l'esempio dell'eroina, del romanzo « Un long Dimanche de fiançailles » di Sébastien Japrisot, Mathilde, che ha perso il suo fidanzato alla guerra. È persuasa che non è morto e cerca lungo il libro di trovarlo. Quando perde speranza, si lancia degli ultimatum come: « Se arrivo al giro prima della macchina, se ho il tempo di contare fino a 7 e che il treno non è entrato in una galleria, Manech ritornerà vivo ». Si regge a segni nel corso del racconto.

I segni superstiziosi sono sempre esistiti e hanno evoluto nel corso della storia.
Durante l'antichità, era l’allentamento di uccelli che permetteva di rispondere ad una domanda come l'esame delle loro viscere. In occasione di un sacrificio, era il modo in cui il sangue si smaltiva… Una temporale con lampi era il segno della rabbia dei dei…

Oggi, anche se non si crede più ai dei olimpichi, padroni della vita degli uomini, si arriva sempre a trovare segni. Ad esempio, il fatto che un gatto si gratta dietro l'orecchio è foriero di temporale, come alcune persone affermano che pioverà quando hanno male alle ossa. Se si va in una cacca di cane del piede sinistro allora guadagnara denaro. Se un gatto nero attraversa dinanzi a sé, è presagio di sfortuna. Di stesso quando si hanno gli orecchi che fischiano, si dice che qualcuno pensa a noi.

Altre ricerche di presagi sono non temporali come la tradizione turca che consiste nel leggere il futuro nel fondo di caffè.

J. Lormier

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