martedì 19 gennaio 2010

Identità e compassione

Identità e compassione

Dell'impossibilità di un orgoglio nazionale

Alcuni giorni fa mentre ordinavo un caffè in un bar di Milano sono rimasto _______ da un’immagine di per sè innocua, o perlomeno che io ____________ tale. Dietro al bancone stava in bella evidenza una grande bandiera italiana. Nessun altro simbolo o segno di commento, solo il tricolore bianco, rosso e verde. Osservandola per un minuto con la tazzina a mezz’aria mi sono reso conto di provare una ___________ sensazione di disagio. Quella bandiera mi _________ una inutile ostentazione nazionalista. Guardai il barista, cercando nella sua fisiognomica e nel suo abbigliamento una giustificazione parafascista a tanto osare. Invece niente, era un __________ professionista milanese.

Uscito dal bar la _____________ di disagio mi è rimasta addosso.

Perché il tricolore mi fa questo effetto? Se mi fosse __________ la stessa cosa in Francia o Inghilterra non mi sarei nemmeno stupito. L’Union Jack è frequente nei pub inglesi e i francesi non hanno alcun pudore a ____________ la loro bandiera. In Italia invece questa cosa mi sembra di cattivo gusto o comunque inopportuna. E se devo ____________ agli anni trascorsi nell’adolescenza e durante la fin troppo protratta giovinezza, ricordo sempre la stessa insofferenza ai simboli nazionali. Insofferenza che, sia chiaro, condivido con la stragrande maggioranza della mia generazione. Certo, io provengo da una famiglia comunista e non sono così __________ di storia per non capire quanto l’eredità del Ventennio fascista e la tragica vergogna della seconda guerra mondiale abbiano minato profondamente l’orgoglio nazionale. Ma ciò nonostante, queste cause non mi sembrano __________ a giustificare un atteggiamento così negativo e reiterato. La questione non è cosi semplice e soprattutto non si riduce a un fatto estetico o a un mio problema soggettivo.

Parliamo della mia generazione quindi, i trentacinque-quarantenni. Parliamo del nostro percorso di ________________ culturale, per cercare di __________ quali siano le cause di questa disaffezione nei confronti dell’idea stessa di patriottismo. Se devo tornare indietro a quando ho memoria, ricordo che negli anni Settanta il tricolore era quasi bandito. A parte i militanti neo fascisti che lo sventolavano insieme ai loro simboli, __________ lo mostrava. Nemmeno a scuola era frequente vederlo appeso su di un muro, come se anche nelle aule ci si dovesse vergognare della nostra appartenenza nazionale. Ma di cosa dovevano essere ___________ gli italiani? Di quale virtù esclusiva o coesione memorabile?

Conclusa come sappiamo la seconda guerra mondiale, la mancanza di una mitopoiesi della vittoria – di norma cemento dell’identità nazionale - non poteva essere ____________ dalla pur gloriosa pagina della Resistenza, perché non da tutti condivisa e minata nelle fondamenta dallo sbandierato internazionalismo del Partito Comunista Italiano. La nuova repubblica _________ nel dopoguerra nasceva monca, senza fare i conti con il proprio recente _________. Questa lacerazione è continuata per decenni e noi l’abbiamo ereditata. Come dicevo, la mia infanzia __________ negli anni Settanta, in un paese dove molti italiani erano _________, a ragione, che lo stato mettesse le bombe nelle piazze e sopra i treni. In un paese dove esisteva una realtà quotidiana tangibile e più o meno accettabile, ma anche un mondo __________ di interessi e trame inconfessabili. Trame antinazionali che nascevano per opporsi alla volontà popolare. Sono __________ in un paese dove nessuno mostrava mai attaccamento alla patria, perché la patria quando esisteva era vista come aliena e nemica. Sono cresciuto in un paese dove la grande massa dei ceti produttivi moderati votava la Democrazia Cristiana, partito adesso paradossalmente rimpianto ma allora ricettacolo di corruzione e clientelarismo, costretto dalla ___________ politica internazionale a rimanere sempre al governo, ___________ mai lasciare spazio ad una alternanza che facesse ________ negli ambiti di potere troppo sedimentati. L’altra metà del paese invece votava PCI, un partito storicamente miope, anacronistico, compassato ma anche serio, efficiente, fatto di gente per bene che credeva in quello che faceva. Ma un partito fondamentalmente antinazionale, sebbene i suoi dirigenti si sforzassero di _________ il contrario. Alle feste dell’Unità si vendevano i gagliardetti dell’Unione Sovietica o i simboli dell’iconografia comunista, non il tricolore o le immagini dei martiri del Risorgimento. Negli anni Settanta ___________ era orgoglioso di sentirsi italiano.

Quando finalmente ________ il decennio, gli anni Ottanta parlano già un altro linguaggio. Io sono adolescente e vivo nella metropoli invasa dall’eroina. Ma fuori dai quartieri bisogna ______ i soldi e farli alla svelta, in una realtà sberluccicante che dimostrerà presto la propria inconsistenza. La macchina pubblicitaria macina miliardi mentre i mezzi di comunicazione di massa proiettano la gente comune in altri luoghi, reali o immaginifici, ma comunque a portata ________. Gli italiani guardano fuori dai confini nazionali: del tricolore e della patria continua a non fregare niente a nessuno. Solo durante le grandi vittorie sportive lo spirito d’appartenenza si ridesta – e penso ai mondiali del 1982 - ma è un fatto di costume, un rito collettivo che si spegne in una _______ di festeggiamenti. Intanto il nuovo decennio è paradossale e rivoluzionario, certo più radicale del _______ con tutta la sua violenza e la sua mal risposta ideologia. Cambia il mondo a una velocità ___________ e solo chi non vuol vedere rimane ________ alla vecchie formule, ai vecchi linguaggi e ai vecchi schieramenti. Molti giovani __________ di overdose. Il decennio si ________ con il muro di Berlino che crolla fragorosamente davanti agli spettatori di tutto il mondo, impegnati a guardare uno spettacolo dopo tanti altri. La post modernità si mostra con la faccia garrula della mancanza di coscienza, dell’indistinto che non ammette selezione etica.

Che succede quindi agli italiani?

La fine della ________ fredda avrebbe potuto concorrere a riformare un forte sentimento di appartenenza nazionale. Era prevedibile e forse anche auspicabile ma così non è stato. Trascorsi un paio di anni, Tangentopoli arriva come una bufera, gettando fango sulla classe politica, sulle istituzioni e sull’idea stessa di stato di _________. Io ho ventitre anni. Vedo franare ancora una volta la nostra autostima di cittadini perché le coeve stragi di mafia mostrano che l’eterna Italia delle trame continua a prosperare nell’__________. In questo contesto di progressiva disgregazione, s’affaccia alla ribalta un nuovo partito, la Lega Lombarda - Lega Nord. Nata a metà degli anni Ottanta nella profonda provincia settentrionale, la Lega approfitta del crollo dei partiti della prima repubblica per fare nuovi proseliti con un ____________ molto chiaro, la secessione del Nord Italia __________ ed economicamente prospero dal Sud parassitario e clientelare. Considerata all’inizio come un fenomeno folcloristico e passeggero, all’inizio degli anni Novanta è già un movimento politico importante e strutturato con dei quadri professionisti e migliaia di militanti di base. Un movimento che mina alle fondamenta il __________ di patria. Altro che tricolore, nelle pizzerie padane sventola la bandiera di Alberto da Giussano. L’identità ___________ subisce un’altra formidabile botta. Ci penserà Silvio Berlusconi a unire le istanze della nuova _________ post fascista e autenticamente nazionalista, alle urgenze separatiste di Umberto Bossi.

Proveniente dalla grande palude della piccola borghesia impiegatizia, questo sconosciuto imprenditore lombardo, partendo dall’edilizia in meno di dieci anni ha creato un __________ mediatico, acquisendo i tre maggiori network televisivi privati. È furbo, scaltro, vanitoso, carismatico, senza scrupoli e privo di alcun senso civico. Ma è capace o così si definisce. Durante gli anni Ottanta crea una mitologia sulla propria ___________. Dopo tangentopoli, per salvare le sue _________ da una sacrosanta legge antitrust, si butta in politica.

Il suo partito Forza Italia ha subito un ________ clamoroso, diventando l’espressione privilegiata della nuova borghesia italiana. Io ho trent’anni mentre lui viene eletto più volte Presidente del Consiglio. Ma viene anche sconfitto. Cade e si rialza, dimostrando _________ insospettabili. Ma non cambia. Piuttosto involve, l’esperienza da premier lo trasforma in una sorta di caricatura dell’italiano medio anni Cinquanta, riportando all’estero la nostra immagine ___________, dalla quale ci eravamo da poco tempo affrancati. Lui è l’italiano degli stereotipi razzisti. Si crede simpatico, fa le corna ai colleghi stranieri, schiamazza con la regina d’Inghilterra, racconta ___________, si circonda di guitti con mandolino e si presenta con il bandana durante le visite ufficiali di altri capi di stato e confonde scientemente vita ________ e funzione pubblica. Ciò nonostante il suo successo _______ e lui, non soddisfatto, continua nel suo processo involutivo. In età senile si riscopre seduttore e grande amatore, diventando lo zimbello di tutto il mondo civilizzato. Ma non degli italiani. Gli italiani lo ______. Berlusconi è accusato da svariate procure di una serie interminabile di ______ ma gli italiani continuano ad amarlo senza ________. Anno dopo anno, l’affermarsi del potere berlusconiano contribuisce alla disgregazione culturale della nazione, il concetto stesso di _______ civile perde completamente di significato.

Le cronache recenti ci raccontano che oramai in Italia si può ______ qualsiasi cosa. Un giornalista di una televisione dei proprietà del premier può pedinare e filmare un magistrato violando la sua vita privata senza che questo gesto abbia reali ________ penali o perlomeno professionali. Non esistono più obblighi ne condivisioni di responsabilità. Le parole non hanno più _______, il buon senso è visto come sintomo di estremismo. La verità diventa accessoria o addirittura superflua.

In tempo di pace, un forte sentimento identitario nazionale nasce sempre dalla presunzione di un primato etico e morale. Ovvero, la nostra civiltà è superiore e noi siamo fieri di farne parte senza necessariamente _________ questa ricchezza con le altre nazioni. Negli ultimi dieci anni è sorto in Italia un nuovo tipo di ___________, fondato sul malcostume e sulla rivendicazione di mediocrità eretta a sistema. Nasce così _____________ degli evasori fiscali, degli approfittatori, dei conformisti, dei furbi e dei furbetti, dei nuovi mercati di schiavi e delle mamme delle veline. Un nazionalismo grossolano e volgare, senza basi culturali reali ne classi sociali di riferimento ma che sfrutta allo stesso modo, e senza alcun pudore, le tragedie umane delle nostre guerre di pace e la retorica consunta e oramai improponibile degli “italiani brava gente”.

Torniamo al bar quindi, alla domanda iniziale. Adesso ho quarant’anni, della mia vita in questo paese ho troppi _________ amari. Se guardando il tricolore dietro al bancone provo ________ non c’è nulla di cui stupirsi. La ragione è semplice: non sono _______ di essere italiano. Quando vado all’estero sono imbarazzato e rimango sulla difensiva.

In qualsiasi paese mi trovi - amministrato dalla destra o dalla sinistra, al Sud o al Nord dell’Europa - io mi __________ della nostra condizione. Con la testa bassa guardo gli sguardi dei miei interlocutori e non vedo sdegno o sorpresa. No, io vedo compassione.

Ci compatiscono di essere italiani.

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